Il calendario celtico si basava principalmente sulle fasi lunari e solari. Suddiviso in 12 mesi, aveva periodi di luce e ombra. Ogni mese iniziava con la luna piena e il nuovo anno si celebrava nella notte del Samhain. Le notti erano la base di tutto a differenza dei giorni del calendario romano.
Alla base delle tradizioni celtiche c’era sempre la natura e il rispetto delle tradizioni, ed è proprio queste caratteristiche che cerco di richiamare nei miei libri.
La festività che si svolgeva il 1 Agosto era il Lunghnasadh, festa del raccolto celtico che segnava l’inizio della raccolta e il ringraziamento ai doni che concedeva la madre terra.
I riti di Lunghnasadh erano molto importanti, perchè un raccolto abbondante era simbolo di sopravvivenza nei mesi più freddi dell’anno.
Si onorava il Dio Lugh, legato al sole ed alla fertilità agricola e la Dea Tailtiu, madre adottiva di Lugh che si sacrificò per creare le pianure Irlandesi. Così le pianure divennero la sua tomba, immense e grandi distese. Il figlio in suo onore, ordinò che fosse celebrato questo rito. Ed è per questo che è dedicato anche alle antenate.
Un tema legato alla morte e alla rinascita della vita. La morte non era vista mai come fine ma come un nuovo inizio. Così come il grano tagliato che serviva a fare il pane.
All’alba della vigilia di Lunghnasadh si costruivano piccole capanne coperte di fiori. Si facevano banchetti e attività sportive. Era anche un’occasione perfetta per celebrare matrimoni.
Era un periodo di riposo e ristoro prima della ripresa autunnale. Quindi prendiamoci del tempo e ringraziamo per tutto quel che abbiamo.
Jane Rose Caruso 